
Mio Figlio è (Im)Perfetto
La maggior parte dei genitori vorrebbe un bambino perfetto, un bambino ordinato, che sappia stare seduto composto a tavola, educato, che non urli mai, che dica per favore, grazie, un bambino che ami leggere, che non si sporchi, un bambino che prenda bei voti a scuola senza alcun aiuto. Insomma, un bambino perfetto, permettetemi di aggiungere un bambino finto.
E’ assolutamente giusto credere nei propri figli, cercare di mitigarne i difetti e mettere in risalto le loro potenzialità e i loro pregi. E’ più che condivisibile cercare di dare una buona e forte educazione, buone regole di comportamento dentro e fuori casa, ciò che non è condivisibile è cercare di avere un figlio perfetto.
E’ insito nell’essere umano sbagliare e i bambini non fanno eccezione. Deve essere permesso loro di sbagliare e, soprattutto, di sperimentarsi incapaci, sì incapaci. Sperimentarsi incapaci consente di capire i propri limiti e mettere tutti se stessi per cercare di superarli. I genitori devono chiaramente aiutare i propri figli, ma è necessario fare attenzione e non aiutarli troppo. Se notiamo che un bambino è vicino a raggiungere un obiettivo, dobbiamo astenerci dall’aiutarlo al fine di fargli provare una reale soddisfazione di aver raggiunto quell’obiettivo tutto da solo.
Non pretendere la perfezione dai propri figli, pur sempre credendo in loro, significa anche non caricare gli stessi di aspettative che possono finire per schiacciarli e portarli a vivere una vita di sacrifici, obiettivi che non vengono mai raggiunti poiché la ricerca della perfezione fa sì che l’asticella si sposti sempre in avanti non appena si raggiunge un obiettivo, senza lasciare il tempo di godersi pienamente quel raggiungimento.
Lo abbiamo detto tante volte, il mestiere del genitore è il mestiere più difficile al mondo e non è semplice riuscire a credere nelle potenzialità e nelle capacità dei figli, senza investirli di aspettative che, alle volte, possono pesare come pietre.
E’ di vitale importanza che i bambini sappiano accettare i propri fallimenti e che i genitori siano sempre affianco a loro quando questo accade. Il fallimento e gli errori fanno parte della vita di ognuno di noi e fanno parte anche della vita dei bambini. Sbagliare capita e dobbiamo imparare ad accettarlo come parte della vita stessa e i bambini devono farne esperienza.
Se questa esperienza non avviene, il rischio è quello di scontrarsi con la realtà durante l’adolescenza (o l’età adulta) e non avere abbastanza energie e strategie per farvi fronte.
E’ importante avere dei sogni e degli obiettivi a lungo termine, ma dobbiamo essere consapevoli che nel cammino troveremo molti ostacoli e che potremo inciampare, ma quello non sarà un fallimento assoluto, sarà parte del cammino che è la vita. Prima siamo in grado di pensare alla vita e agli errori in questi termini e prima riusciremo a non farci schiacciare dal peso dei sogni, dal peso delle aspettative, dagli errori e prima saremo in grado di far fronte alle difficoltà con il giusto atteggiamento.